Nel 2004 incominciava a fiorire la primavera barese, la rinascita di un capoluogo che fino a quel momento rappresentava un punto indefinito sulla cartina geografica della lunghissima Puglia. Da allora sono passati 20 anni, e quel cambiamento che tutti noi ci auguravamo è diventato nel corso degli anni uno dei principali attributi della città di Bari. Il merito va sicuramente alla capacità dell’amministrazione Emiliano a cui è seguita l’amministrazione Decaro (due sindaci poco più che quarantenni) di modificare profondamente il rapporto tra Bari e i suoi abitanti, risvegliando in questi ultimi un inedito senso civico, la voglia di riappropriarsi degli spazi urbani, la consapevolezza di appartenere a una comunità e a una città che punta al futuro ponendosi in una posizione di spicco non solo nel sud della penisola.
Questa storia non può finire qui. Il progetto di una Bari radiosa e attrattiva deve andare avanti con chi l’ha vissuto e con chi ha fatto parte di questo processo innovativo e di cambiamento. Per questo mi candido a sindaco della mia città, la città che amo di più al mondo, perchè vorrei vederla ancora più moderna, più energica, più accogliente fra 10 anni, quando io avrò 58 anni e potrò orgogliosamente dire di aver donato le mie energie migliori a Bari, il posto nel mondo che tanto mi ha dato fino ad oggi.
Vi chiedo dunque di sostenermi solo con una firma per far capire che con me ci sono tante cittadine e tanti cittadini che ho incontrato per le strade di tutti i quartieri, nelle riunioni di condominio a cui ho partecipato, alle feste di piazza in cui ho riso con tanti amici.
Grazie, siamo solo all’inizio di questo percorso e sono già molto felice di percorrerlo con tutti voi.